TENNIS
La storia del tennis risale al Medioevo, all'antico gioco greco dello sphairistike, ed è menzionato nella letteratura fin dal Medioevo.
La forma medievale del tennis è chiamata real tennis (dall'inglese royal, "regale", poi diventato "real" perché molto praticato a corte). Il real tennis si evolse per tre secoli da jeu de paume: un antico gioco francese e italiano del XII secolo chiamato pallacorda in italiano. Prima la palla era colpita con la mano nuda, poi con la stessa coperta da guanto. Intorno al 1520 il guanto era diventato una piccola racchetta.
Francesco I di Francia, che era appassionato del real tennis, costruì campi e divulgò il gioco sia tra i membri della corte, che tra il popolo. Il suo successore Enrico II era anch'egli un ottimo giocatore e continuò la tradizione.
Re Carlo IX stabilì la prima corporazione dei professionisti di pallacorda nel 1571, organizzando inoltre il primo torneo con racchette, diviso in tre categorie: apprendisti, amatori e professionisti. Il primo codice che stabiliva il regolamento ufficiale fu pubblicato nel 1599 da un professionista di nome Forbet.
Con Enrico V d'Inghilterra, la pallacorda era divenuta popolare anche fra i reali inglesi, ma fu Enrico VIII a rendere lo sport famoso nel suo paese, giocando a Hampton Court Palace, in un campo che aveva fatto costruire nel 1530 e altri dispersi nel palazzo reale.
Nel XVII secolo il gioco si diffuse completamente tra la nobiltà della Francia, della Spagna, dell'Italia e dell'Impero austro-ungarico, ma nel periodo di affermazione del puritanesimo subì una pesante perdita di popolarità.
Durante il XVIII e all'inizio del XIX secolo, il real tennis diminuì molto il suo seguito di praticanti e spettatori, sostituito da altri tra sport con palla e racchetta: il racquets, lo squash e il lawn-tennis, ovvero lo sport che tutti conoscono semplicemente come tennis.
Il nome del tennis non è sempre stato quello che è adesso. In Italia era spesso confuso con la pallacorda, e nella stessa Francia era chiamato jeu de paume, come la pallacorda.
Il nome nacque dall'errore di pronuncia dei primi tennisti inglesi: nel XV secolo era obbligatorio, prima di lanciare la palla, gridare l'avvertimento "tenez" (francese per tenete). L'assonanza portò poi gli inglesi a chiamare il gioco "tennis"!
Per uno strano gioco del caso, però, in Inghilterra è improprio chiamare il tennis...tennis. Questo nome è infatti ancora riservato alla pallacorda. Il nome corretto è infatti lawn-tennis, anche se ovviamente tutti, inglesi compresi, per comodità hanno abbreviato a "tennis".
Nel 1874, il maggiore inglese Walter Clopton Wingfield brevettò alla Camera dei Mestieri di Londra l'invenzione di un nuovo gioco, consistente in un campo a forma di clessidra, diviso al centro da una rete sospesa. Il gioco era addirittura confezionato in una scatola contenente alcune palle, quattro racchette, la rete e le indicazioni per segnare il campo. Il gioco era fondato sulle regole del vecchio real tennis e, su suggerimento di Arthur Balfour, venne chiamato lawn-tennis. La "data di nascita" ufficiale del tennis risulterebbe dunque il 23 febbraio 1874.
Wingfield prese in prestito parole ed espressioni francesi per la nomenclatura del suo gioco:
- "Deuce" (usato per indicare il 40 pari), deriva da "à deux le jeu", che significa "a entrambi il gioco".
- "Love" (usato nei punteggi per chiamare lo zero), deriva da "l'oeuf" che significa "uovo" e che simboleggia la forma dello zero.
L'inusuale convenzione di segnare i punteggi con 15, 30 e 40 ha sempre suscitato la curiosità degli esperti. Una teoria annucia che sis tratti dei quarti d'ora segnati per prendere il tempo (il 40 deriva da un accorciamento); un'altra invece sostiene che la traduzione francese (quinze, trente et quarante) sia orecchiabile e che quindi il punteggio fosse una sorta di ritornello. Un'altra ancora avanza l'ipotesi che i punteggi si riferiscano ai soldi ce venivano scommessi durante le vecchie partite di pallacorda (15 soldi equivalevano a un denaro d'oro).