PADEL

In principio c’era il tennis con le sue regole e le misure immutate da secoli. La prima vera mutazioni di questa disciplina ha colpito dapprima il suo strumento fondamentale: la racchetta. Ecco allora che piano piano si è andata rimpicciolendo. Poi sono pure sparite le corde. Dalla terra rossa si è passati ai campi sintetici, dall'outdoor si è andati anche indoor e infine i campi si sono accorciati, fino a montare pareti in plexiglas che li delimitassero. A guidare questi cambiamenti la costante necessità di modernità e novità che si fa sempre più sentire negli ultimi anni. Dal tennis, erede diretto della pallacorda francese, evolvono ad esempio il badminton e lo squash, pur con contaminazioni che gettano le proprie origini nell'antichità.

 

 

Nato in Messico è oggi uno degli sport più popolari in America Latina e in Spagna. Negli ultimi cinque anni questo sport ha visto una fortissima crescita anche in Italia, dove il numero di campi è cresciuto di oltre l’800%, superando quota 1.200 ad aprile 2020. A contenersi il primato per il primo campo sorto in Italia, nel 1991, troviamo proprio Vicenza e Bologna. Ma il vero e proprio boom del padel ha preso il via nel 2013. Oggi un terzo delle strutture sono nel Lazio, ma altre grandi città come Milano, Torino, Palermo stanno iniziando a palleggiare col padel, così come il Varesotto.

 

 

Il padel può essere praticato un po’ da tutti ed ha costi contenuti. Riesce ad essere un’occasione di incontro e di “ritrovo” fra amici per praticare dell’attività motoria senza movimenti troppo aggressivi per ginocchia, caviglie e spalle. I campi possono sorgere sia all'aperto che al chiuso, seguendo di fatto le regole di base del tennis. La racchetta è una “pala” solida e forata, tale da renderla più leggera, la cui lunghezza massima non supera i 45,50 centimetri, mentre le palle sono molto simili a quelle del tennis. All'interno del campo, poi, lo scambio tra avversari si gioca a suon di dritti, rovesci e rimbalzi anche sulle pareti che delimitano l’area di gioco.